È arrivata dal Consiglio comunale di ieri, giovedì 28 marzo, la risposta dell'assessore al Bilancio Damiano Felli in merito ai rimborsi Imu ai nuclei scissi calenzanesi. È stato, come anche in passato, il capogruppo della Lega Daniele Baratti a richiedere chiarimenti sui pagamenti.
Il nostro settimanale si era occupato della vicenda proprio lo scorso venerdì, registrando la delusione dei coniugi che non hanno ancora ricevuto nessun aggiornamento sui soldi da riavere. Queste famiglie per anni, avendo residenze separate, anche in Comuni diversi, per motivi principalmente di lavoro o di salute, sono state accertate dal Comune di Calenzano che, tra i pochi in tutta Italia, interpretando in maniera restrittiva la norma allora vigente in materia di Imu, aveva fatto decadere l'esenzione relativa alla prima casa per queste coppie. Alcune avevano fatto ricorso, altre avevano deciso di pagare, pur continuando il braccio di ferro con il Comune ritenendo tale misura profondamente ingiusta. Questo fino ad ottobre 2022, quando la Corte Costituzionale ha sancito il diritto all’esenzione per entrambi gli immobili, aprendo la strada dei rimborsi per gli accertati. Una delibera comunale la scorsa primavera ha stabilito i criteri per gli aventi diritto in quanto, ad esempio, chi ha fatto ricorso ed ha avuto una sentenza passata in giudicato non rientra tra gli aventi diritto.
Baratti ha fatto sapere che: «Per i pagamenti spontanei su 128 famiglie solo 64 hanno presentato domanda di rimborso, mentre per gli accertati sono state solo 56 su 141 famiglie. La conclusione dell'istruttoria non coinciderà con il rimborso in quanto il Comune avrà ulteriori 180 giorni di tempo per fare avere le somme. Gli stanziamenti in bilancio previsti sono 140mila nel 2024, 180mila nel 2025 e 38mila nel 2026 ma vi sono compresi anche i rimborsi per altre imposte».
L'assessore Felli ha poi chiarito che: «L’istruttoria delle domande si concluderà entro metà aprile e nei 10 giorni successivi chi avrà diritto riceverà le somme dovute con gli interessi. Su 64 domande 47 sono state accolte, 10 respinte, 7 in fase istruttoria. Subito dopo si inizierà ad esaminare le domande di chi è stato accertato e, se ci saranno le risorse stanziate dal bilancio, si procederà al rimborso, altrimenti esso sarà eseguito nel 2025».
Baratti chiede quindi di «accelerare con i rimborsi. Ad oggi solo la metà dei contribuenti che hanno effettuato pagamenti in maniera spontanea ha avanzato richiesta di rimborso, mentre solo il 40% delle famiglie che hanno pagato in seguito ad accertamento ha presentato la richiesta. Come abbiamo visto con l'ultima variazione di bilancio, i soldi quando vogliono li trovano: incremento di 39 mila euro nel programma attività culturali e interventi diversi nel settore cultura».