Il viaggio su rotaia continua ad affascinare intere generazioni in tutta Italia. 

L ’automobile va, l’aereo vola, invece il treno avanza con la sua potenza rassicurante o il nostalgico progredire fischiando della vecchia locomotiva a vapore tra le colline. 

In Italia ci sono più di duemila stazioni ferroviarie e nell’ottica della sostenibilità dei trasporti, sia le stazioni che sorgono al centro delle grandi città, sia quelle che servono paesini sperduti o crocevia nelle campagne, sono fondamentali per lo sviluppo della mobilità intermodale che combina l’auto privata al treno, al bus o alla bicicletta . Ma nessun viaggiatore, fino a ora, le ha mai visitate tutte, recensendole e assegnandole un punteggio così da sviluppare una sorta di graduatoria tra quelle con i migliori standard e quelle che, al contrario, necessitano di essere riammodernate e ristrutturate.

A compiere quest’opera, in parte titanica, ci sta pensando il giovane Andrea De Santis, storico archivista di origini calabresi che ora vive a Firenze e che ha trasformato la sua passione per i treni e le ferrovie in un progetto su Instagram dove, attraverso brevi video, racconta la storia, l’architettura, i servizi dando i voti alle stazioni ferroviarie.

Seguendo il format di Borghese in “4 Ristoranti” l e categorie su cui si articolano i voti sono quattro: location, architettura, servizi e collegamenti che, una volta sommati, compongono il voto finale per la stazione. Ne emerge, così, un giudizio articolato, capace di comprendere e comparare le potenzialità delle diverse stazioni o fermate ferroviarie, apprezza rne i pregi, oltre a capirne i difetti, elaborando un’analisi preziosa non solo per i viaggiatori ma anche per le stesse Amministrazioni c omunali.

Dai sopralluoghi realizzati da Andrea nelle stazioni presenti sull’asse del Bisenzio, ad esempio, è emerso come le stazioni di Vaiano, Sesto Fiorentino, Prato e Lastra a Signa presentino servizi o peculiarità positive, tanto da guadagnare un voto pressoché alto, mentre fanalino di coda si sono collocate le stazioni di Calenzano e San Donnino, ritenute prive di confort e servizi adeguati.

«È vero – ha precisato il giovane archivista – in Calabria sono cresciuto nel Comune di Castrovillari dove la strada ferrata non è mai stata realizzata. Quando poi mi sono trasferito a Firenze per studiare all’Università ho iniziato ad apprezzare il treno trovandomi a dormire in un alloggio che si affacciava davanti alla stazione Leopolda. Da quel momento la mia passione per i treni e le ferrovie è cresciuta così tanto che ho scritto la mia tesi di laurea sulle f errovie Calabro Lucane. Poi la scorsa estate, parlando con i miei amici, ho confessato che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa sui social che unisse la mia passione per le escursioni e i treni ed è nata, quasi per gioco, la rubrica “ Prossima fermata” dove faccio una recensione della stazione come Alessandro Borghese fa con i ristoranti». 

Oggi Andrea lavora agli archivi europei di Fiesole e dallo scorso mese di novembre, durante il tempo libero, si reca nell e diverse stazioni, a partire da quelle fiorentine e della regione Toscana, per visitarle e registrare i video, un’attività che ha già riscosso i suoi frutti con oltre 31mila persone interessate a seguirlo sui social. 

«Oltre a questo – ha spiegato – faccio anche video sulle stazioni dimenticate e abbandonate chissà da quanti anni e non appena ho del tempo libero prendo, parto, salgo sul treno e mi dirigo a visitare le diverse stazioni dei nostri territori». Tra quelle che hanno riscosso un maggior punteggio, ad esempio, vi è la stazione centrale di Prato con 35 punti su 40. 

«A dispetto dal nome – ha spiegato – la stazione non è proprio centrale trovandosi nella prima periferia della città a circa un chilometro di distanza dal centro storico, presenta, però, una bella architettura, inaugurata nel 1934 insieme alla direttissima Bologna-Firenze, costruita seguendo uno stile monumentale. Bombardata durante la guerra vista la sua importanza strategica – ha proseguito – la stazione venne ricostruita, com’era e dov’era, e riaperta nel 1946. Buon voto anche ai servizi, offrendo un’attesa confortevole con sala dedicata ai passeggeri, biglietteria con personale, bar, tabaccaio, ufficio della Polfer e servizi per le persone con ridotta mobilità. Peccato solo per le banchine non rialzate – ha rilevato – scomode e pericolose visto il dislivello con l’ingresso dei treni» .

Ritenuti ottimi i collegamenti, essendo collocata sulla spina dorsale Nord-Sud con il transito di centinai a di treni merci e passeggeri, facilmente raggiungibile attraverso i treni regionali. «A Prato, in fin dei conti, - ha osservato – manca solo l’alta velocità e per questo il giudizio è stato più che lusinghiero». 

Nonostante i lavori in corso (che hanno impedito il sopralluogo a Vernio) giudizio positivo è stato attribuito alla stazione di Vaiano (con 29 punti). «La stazione si trova rialzata rispetto al resto del paese il cui centro dista a circa un chilometro a piedi, si trova, però, in una zona abitata e basta poco per trovare un parcheggio e i primi negozi. Buona anche l’architettura anche se non c’è molto da segnalare a parte il dettaglio del nome della città in maiolica verde». 

Positivi anche i servizi: «A Vaiano – ha detto – ho trovato la sala d’attesa, sempre più rara nelle piccole stazioni e la biglietteria automatica, così come sono rimasto colpito dai lavori in corso per rialzare la banchina e collocare gli ascensori. Vanta corse frequenti per tutti i versanti dell’Appenino, c’è anche una corsa per Arezzo, mentre sono assenti i treni a lunga percorrenza».

Nella Piana Fiorentina disco verde per la fermata ferroviaria di Lastra a Signa, ritenuta non bella ma funzionale. «Ho trovato un buon numero di treni in fermata – ha reso noto – è a due passi a piedi dal centro storico, con la presenza di un bar e di un parcheggio nelle immediate vicinanze » . Voto negativo, invece, per San Donnino e Calenzano. «Nel primo caso – ha detto – i treni in fermata sono pochissimi, si trova distante da tutto, lontana dall’abitato di Campi Bisenzio ma anche da quello di San Donnino e la recente costruzione della passerella pedonale con Badia a Settimo non ha, al momento, consentito un suo potenziamento ». Negativo anche il voto per Calenzano ( 24 punti).

«Si trova in piena zona industriale, lontana dal centro del paese, dall’altro lato c’è molto parcheggio e risulta comoda per raggiungere il Centro commerciale I Gigli. All’architettura ho dato sei, con il classico modello tipico di centinaia di stazioni ferroviarie, mentre ai servizi ho dato tre. Il viaggiatore è abbandonato a sé stesso: è presente solo una macchinetta per acquistare i biglietti, nessun ascensore, nessun binario rialzato, nessuna sala d’attesa e non c ’ è la presenza nemmeno dei servizi igienici».

Buon voto , invece , ai collegamenti: «La stazione è risultata ben servita con tanti treni diretti a Pistoia, Firenze, Prato, il Valdarno e la Val di Bisenzio». 

Iniziato da pochi mesi, il format sta proseguendo con successo: «Ormai sono rodato, vado, mi siedo in sala d’attesa, vado in bagno, prendo il caffè, valuto i comfort mentre aspetto il treno e faccio i video divertendomi. Mi stanno scrivendo da tutta Italia, così come mi arrivano richieste e suggerimenti anche dai ferrovieri di mezza p enisola per recarmi in altre part i d’Italia. Insomma, cerco di fare il possibile, trascorrendo i week end , insieme alla mia ragazza , spesso a bordo dei treni per scoprire e recensire nuove stazioni, ovviamente, manco a dirlo, fino alla “Prossima fermata”». 

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