“Un incontro molto costruttivo” da cui “si alza una voce comune di tutta la Toscana per la difesa e il rilancio del sistema moda”, e che “si aggiorna a lunedì prossimo per allargare il confronto anche ai parlamentari toscani, europarlamentari, oltre al direttore di Irpet e ai vertici toscani di Bankitalia per fornirci anticipazioni sullo studio che stanno svolgendo”. Il presidente Eugenio Giani fa il punto al termine del tavolo regionale sulla crisi del settore della moda convocato questa mattina in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze con le parti sociali e gli enti locali dopo la manifestazione di alcuni giorni fa organizzata dai sindacati.

“Un incontro voluto – aveva sottolineato in apertura il presidente, affiancato dall’assessore all’economia Leonardo Marras e in videocollegamento dall’assessora al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini – per dare una scossa e un sussulto alle iniziative contro questo momento difficile” che sta vivendo il settore e “che coinvolge l’intera regione – ha ricordato il presidente -, dalla Piana fiorentina all’Amiata, dal Valdarno aretino al comprensorio del cuoio”.

“Serve fare squadra – afferma Giani - a tutela di un ambito così cruciale per l’economia regionale, per il Made in Italy e per l’occupazione di circa 140mila addetti”.

D’accordo con i rappresentanti delle categorie economiche, le organizzazioni sindacali, i sindaci e assessori presenti, Giani ha indicato due livelli su cui questo “fronte comune” dovrà muoversi sin da subito. “Da un lato – dice Giani – occorre richiamare il governo a interventi rapidi, a partire dalla legge di bilancio, finanziando accanto ad ammortizzatori sociali ad hoc che siano effettivamente applicabili e adeguati, anche misure di moratoria del credito e degli oneri fiscali”. “Dall’altro – aggiunge il presidente – proseguiremo la riflessione già avviata sulle azioni della Regione tese a salvaguardare il nostro tessuto imprenditoriale, che proprio per le dimensioni e le caratteristiche, è una questione che riguarda la Toscana diffusa”. “La riflessione dovrà anche toccare – tiene a precisare Giani – l’interlocuzione con i grandi gruppo nazionali e stranieri attivi in Toscana che hanno un grande ruolo sulle dinamiche dell’intera filiera”.

“A metà dicembre – conclude il presidente – convocheremo un vero e proprio forum in cui approfondire il dibattito, aprendolo al più ampio numero di voci per discutere sugli interventi che lo Stato, la Regione, i comuni possono prendere per fronteggiare una crisi divenuta strutturale a causa di fattori geopolitici e dei cambiamenti dei consumi”.

La nota del Comune di Prato

“Ad oggi il distretto tessile ha ricevuto solo no dal governo”. Lo sottolinea l’assessora alle attività produttive del Comune di Prato, Benedetta Squittieri, al termine dell’incontro del tavolo della moda regionale di oggi, 18 novembre, a cui ha partecipato per fare il punto sullo stato di salute del settore e sulle misure necessarie per aiutare le imprese a superare questo momento critico. Misure portate a Roma già da tempo ma ancora senza risposta. “Siamo molto preoccupati del fatto che ad oggi il governo abbia messo in campo solo 8 settimane di cassa integrazione e che queste non siano ancora tecnicamente utilizzabili dalle imprese per mancanza dei decreti di applicazione. – spiega Squittieri - Ad oggi abbiamo ricevuto solo no dal governo sulle richieste che abbiamo condiviso al tavolo di distretto di Prato e portate avanti a livello nazionale dalle categorie economiche, prima nel decreto Omnibus e poi nel dl Concorrenza. Ora è la volta della Legge di bilancio nella speranza che l’esito sia diverso dai precedenti tentativi. A quanto pare non c’è la consapevolezza che serva una risposta immediata”.

Oltre al rifinanziamento della Cig in deroga, l’imprenditoria pratese ha chiesto la moratoria sugli F24 per il 2025, la risoluzione del credito d’imposta per ricerca e sviluppo con una formula di saldo e stralcio al 50%, e il rifinanziamento del credito d’imposta al 50% per investimenti nell’Industria 4.0. Al momento tutto tace nonostante i proclami dei parlamentari di centrodestra. In più l’assessora Squittieri mette in guardia da un altro rischio reale per il distretti: “Queste continue crisi esogene rischiano di farci perdere pezzi di filiera produttiva nonostante si tratti di aziende che continuano a investire in transizione ecologica e digitale come hanno dimostrato partecipando ai bandi per i contributi straordinari al distretto. Non possiamo permettercelo perché abbiamo di fronte a noi una ulteriore sfida quella delle normative europee sul tessile che potranno essere un limite ma anche una grande occasione per il primo distretto tessile circolare d’Europa”.

In un quadro di richieste di aiuto cadute nel vuoto, è giudicato positivamente l’impegno che sta dimostrando la Regione sia sul fronte ammortizzatori sociali con l’assessora al Lavoro Alessandra Nardini che su quello di sostegno agli investimenti prospettato dal collega alle attività produttive, Leonardo Marras: “La situazione della crisi del settore tessile e moda è sicuramente un tema che va affrontato a livello regionale e riteniamo importante il lavoro che sta portando avanti la Regione. – conclude Squittieri - Per questo siamo molto interessati alle misure che sia il Presidente Giani che l’assessore Marras hanno citato. Si tratta di un sostegno agli investimenti del distretto attraverso una forma negoziale così come previsto dall’ultima modifica delle norme regionali. Sarebbe uno strumento sfidante anche per le filiere, ma necessario per lavorare fin da oggi sulle prospettive del nostro settore”.

La riunione del tavolo regionale è aggiornata a lunedì prossimo, 25 novembre, alla presenza dei parlamentari.


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