Da qualche giorno nella trafficatissima via dell’Olmo a Campi Bisenzio, dove un tempo campeggiava lo storico albero che ha dato il nome alla via, è spuntata un’antenna. Alta più di venti metri emanerà onde elettromagnetiche per le frequenze 5G garantendo una potente ricezione per i cellulari ma non certo tranquillità per chi è costretto a conviverci.

I residenti, infatti, non hanno perso tempo e vogliono spiegazioni.

Una reazione più che comprensibile visto che ancora non ci sono riscontri certi di natura medico scientifica che escludano ogni effetto negativo che può derivare dall’innalzamento delle emissioni dagli attuali 6 volt al metro a 15 volt.

La cosa sconcertante della quale stanno prendendo coscienza molti cittadini che, in tutta Italia, vedono sorgere antenne 5G, accanto alle loro abitazioni è che non esiste una regolamentazione per installazioni di questo tipo. Sì perché l’autorizzazione per le antenne per la telefonia cellulare può essere concessa purché queste rispettino i limiti di emissione dei campi elettromagnetici e i piani urbanistici. C’è anche chi non ci sta come il sindaco di Lavagna, in Liguria che ha emesso un’ordinanza per impedire l’installazione di antenne in attesa di conoscere quali possano es- sere gli effetti sulla salute delle persone e il suo esempio è stato seguito anche da altre amministrazioni. 

Resta da capire perché nel mondo del web e della telefonia esiste una deregulation senza precedenti. E’ chiaro che si tratta di businnes importanti ma non si può piegare la testa e accettare passivamente sempre tutto perché sulla salute non si scherza mai.