In tantissimi stamani hanno partecipato a Campi Bisenzio al Circolo Gni Gni della Pubblica Assistenza per ascoltare la storia di Lucia Gambelli e Simone Monticelli che hanno scelto di vivere in viaggio.
La vita di Lucia e Simone era quella di una coppia come tante: lui, esperto di sicurezza informatica; lei, impiegata nelle risorse umane, volto molto conosciuto a Campi dove risiede suo fratello e suo nipote. Abitavano con i ritmi e la velocità delle grandi città. Vivevano nell'attesa di quei pochi giorni di ferie, dedicati unicamente alla loro più grande passione: i viaggi. Da anni, oramai, si trovano in giro per il mondo, a bordo del loro camion attrezzato e stamani, proprio a Campi, hanno presentato il loro ultimo libro "Stepsover. Sei anni attraverso le Americhe".
Ecco l'intervista realizzata dal Giornale del Bisenzio.
Ripartiamo dall’inizio: dove e come vi siete conosciuti?
«Io e Simone ci siamo conosciuti in un viaggio in moto in Romania organizzato da dei nostri amici e da allora non ci siamo più lasciati e tantomeno stancati di viaggiare».
Il prossimo anno saranno dieci anni da quando avete scelto di vivere in viaggio. Come è nata quest’avventura?
«All’inizio viaggiavamo in moto, durante le ferie maturate nei nostri lavori d’ufficio ma anno dopo anno, viaggio dopo viaggio, abbiamo iniziato a pensare che la nostra voglia di scoprire paesi e persone nuove, non era sufficiente per un mese l’anno e così abbiamo iniziato a pensare come poter fare del viaggio la nostra vita».
Vivete ancora nell’ex camion militare 4x4 che nel 2015 avete scelto come casa itinerante?
«Certamente, ormai il nostro camion “Valentino” è la nostra casa, nel 2015 abbiamo scelto un mezzo abbastanza grande e robusto e l’abbiamo trasformato da soli in una casa di 12 mq circa con i confort che ci siamo immaginati servissero per un ipotetico giro del mondo a tempo indeterminato, ci sono voluti due anni per completarlo ma ovviamente non potevamo sapere se questo nuovo stile di vita ci sarebbe piaciuto e se saremmo stati in grado di sostenerlo a lungo».
Quanti continenti avete visitato e quale e dove si è svolta la vostra tappa più lunga?
«All’inizio quando siamo partiti non abbiamo subito capito che non dovevamo più correre come facevamo quando avevamo due o tre settimane di vacanze per vedere il più possibile, c’è voluto molto per abituarci ad avere “tempo” e che con la nostra nuova casa potevamo scegliere un posto che ci piaceva particolarmente e fermarci anche una o due settimane, o più se necessario. Abbiamo visitato le Americhe, dopodiché abbiamo rispedito il camion in Europa, fatto qualche lavoro di manutenzione approfondita e adesso siamo in Africa da un anno, siamo partiti dal Marocco fino al Sudafrica, attraversando tutta la costa ovest».
Come riuscite a finanziare la vostra permanenza in giro per il mondo?
«Ormai il viaggio è diventato non solo uno stile di vita ma anche il nostro lavoro, ci finanziamo facendo video su YouTube e scrivendo libri, è un lavoro impegnativo, non abbiamo ferie o sabati e domeniche libere ma lo facciamo con tanta passione perché nonostante passino gli anni riusciamo ancora ad emozionarci davanti alle piccole scoperte che facciamo ogni giorno».
In questi anni quale è stato il momento più difficile che avete vissuto?
«La nostra vita non è perfetta, non è una cartolina da ogni angolo più bello della terra, ci sono anche tanti contro come essere costantemente lontani da parenti e amici e momenti difficili, ad esempio quando abbiamo rischiato di perdere la nostra casa in un fiume in piena in Costa Rica, per citare il primo che ci viene in mente, ma facciamo tesoro di ogni difficoltà per accrescere le nostre competenze e la pazienza che stanno diventando i doni più grandi, insieme al tempo».
Per cambiare rotta come avete fatto voi cosa serve davvero?
«“Cambio di rotta” è in effetti il titolo del nostro primo libro, pubblicato non autonomamente, dove raccontiamo la nostra scelta e come abbiamo fatto, non abbiamo una vera e propria ricetta, la nostra è stata la forza di volontà di realizzare un sogno che avevamo da anni e soprattutto di volerlo fare insieme».
Continua ancora oggi a non esistere una data di rientro?
«A oggi non abbiamo una data di rientro ma sicuramente quando questa vita non sarà più quella che ci rende felici, saremmo pronti ad un nuovo cambio di rotta».